La gravidanza è quell'importante avvenimento nella vita di una donna, dovuto alla fecondazione di un ovulo maturo da parte di uno spermatozoo maschile.
Durante il rapporto sessuale avviene la deposizione in vagina del liquido seminale tramite l'eiaculazione e, dei milioni di spermatozoi prodotti, soltanto uno sarà in grado di arrivare a fecondare l'ovulo maturo a livello della tuba uterina.


Dopo circa 30 ore dalla fecondazione, l'ovulo inizia ad “automoltiplicarsi” attraversonumerose segmentazioni e proprio questo momento costituisce l'inizio della formazione del nuovo individuo.

 

 

Dopo circa sei giorni dalla fecondazione, l'ovulo fecondato ha percorso tutto il tratto tubarico per poi andare a impiantarsi nello spessore della mucosa endometriale pronta ad accoglierlo.

Il prodotto del concepimento inizia così a crescere: si forma la camera gestazionale che contiene il liquido amniotico, dove “nuota” l'embrione (detto poi feto dopo il secondo mese di gravidanza). All'interno del sacco gestazionale è contenuta anche la placenta, l'organo che fa da tramite tra l'organismo materno e quello fetale.
Placenta e feto sono collegati dal cordone ombelicale e la placenta provvede al nutrimento e all'ossigenazione del feto, oltre a svolgere una sorta di funzione di “filtro” rispetto alle sostanze nocive.
Le dimensioni dell'utero durante la gravidanza subiscono delle notevoli variazioni. Anche lo sviluppo del feto all'interno dell'utero si svolge gradualmente nel corso della gravidanza.
Il giorno in cui avverrà il parto dovrà essere indicato calcolando 280 giorni dal primo giorno dell'ultima mestruazione (9 mesi solari).
Il parto è quell'evento naturale durante il quale avviene l'espulsione del feto dal grembo materno. Nella maggior parte dei casi il parto avviene per via vaginale, con l'ausilio delle sole forze della natura rappresentate dalle contrazioni uterine. In una minoranza di casi il parto può, invece, prevedere l'intervento manuale e strumentale da parte di chi vi assiste. Per esempio il taglio cesareo è un parto che avviene per via addominale e che si effettua con l'apertura chirurgica della parete addominale e dell'utero.

 

 

L'andamento di un parto naturale può essere schematizzato in quattro fasi:

  1. Fase preparatoria: consiste in deboli dolori che corrispondono alle prime contrazioni uterine;
  2. Fase dilatante: è la più lunga del parto e si identifica con il travaglio di parto. In questa fase inizia e si completa la dilatazione del collo uterino, fino alla sua totale scomparsa, e si verifica - di solito - la rottura del sacco amniotico;
  3. Fase espulsiva: il feto fuoriesce dalla cavità uterina e penetra lentamente nel canale vaginale. A questo punto, oltre alla spinta data dalle contrazioni uterine (involontarie) è necessaria l'ulteriore spinta delle contrazioni dei muscoli addominali materni (volontarie);
  4. Fase del secondamento: in cui avviene il distacco e la fuoriuscita della placenta e delle membrane amniotiche.

È interessante, infine, ricordare la distinzione tra parto semplice, quando il feto che viene alla luce è unico, e parto gemellare, quando due o più feti si sviluppano contemporaneamente, e sono poi partoriti a brevissima distanza di tempo l'uno dall'altro.


Nel caso di un parto gemellare possiamo distinguere:

  • Gemelli identici: sono identici in tutto, ma soprattutto dal punto di vista genetico, perché derivano dalla divisione di un unico ovulo fecondato da un unico spermatozoo;
  • Gemelli fraterni: possono essere diversi e lo sono soprattutto dal punto di vista genetico, perché derivano dalla fecondazione contemporanea di due ovuli maturi da parte di due diversi spermatozoi.

Vediamo ora la gravidanza e il parto dal punto di vista psicologico e, quindi, in relazione ai vissuti e alle emozioni che questi eventi provocano nella madre e nel bambino che sta per nascere. Durante i nove mesi di gestazione possiamo osservare due ordini di fattori estremamente importanti: i cambiamenti fisici ed emotivi della madre e la crescita del feto.


Il periodo della gravidanza è caratterizzato da un susseguirsi d’avvenimenti diversissimi, secondo la personalità della donna, di come vive l'idea d’avere figli, del rapporto che la lega alla sua infanzia e ai suoi genitori; a seconda che abbia o no un compagno e, se lo ha, del sentimento che la lega a lui. Si alternano conflitti, momenti di serenità, sensazioni positive e negative, dubbi e paure.


Nel primo trimestre sono presenti variazioni d’umore continue: da una gioia infinita ad una profonda depressione.
Nel secondo trimestre le diverse sensazioni sono legate all'adattamento ad un corpo che cambia, alla percezione dei primi movimenti del bambino.
Il terzo trimestre è tutto improntato all'imminenza del parto, un avvenimento temuto e desiderato allo stesso tempo.


Se da un lato la madre non vede l'ora di conoscere il viso, tanto fantasticato, del bimbo che ha dentro di sé, dall'altro il parto può essere vissuto con ansia per la rottura di un legame così intenso. Spesso, però, basta prendere il proprio bambino tra le braccia per ricreare quel legame.
Il bambino, da parte sua, per nove mesi cresce ed affina organi e funzioni. Nella pancia della madre egli è attivo e in continua relazione con l'ambiente. Sviluppa i sensi (tatto, gusto, olfatto e vista), e -si ritiene- sia in contatto emotivo con la madre, e possa avvertirne gli stati d'animo positivi e negativi.


Per preparare le donne ad affrontare il parto nel migliore dei modi, gli ospedali organizzano “corsi di preparazione al parto”. Scopo di questi corsi non è tanto quello di annullare i dolori del travaglio, quanto invece di insegnare tecniche di rilassamento e di respirazione.